Il palazzo, originariamente della famiglia Dandolo, dal 1638
accolse il primo “Ridotto” pubblico, un luogo dove
i nobili ma non solo si “riducevano”, si ritiravano,
per giochi d’azzardo, piaceri delle cortigiane, relazioni
sociali e politiche. Il recente restauro, affidato agli architetti
Luciano Parenti e Piero Lissoni, è riuscito a far rivivere,
con segni contemporanei, le emozioni che gli spazi dell’antico
palazzo suscitavano fin dalle sue origini. Il contributo più
significativo della Ettore Bertoldini è senz’altro
la grande copertura in vetro della hall a cui è collegato
l’accesso al giardino interno realizzato con serramenti
in acciaio e vetro.
Di grande effetto anche la scala interna in acciaio e calcestruzzo
a vista con parapetti in cristallo temperato. Il parapetto della
scala dell’ala del Selva è una fedele riproduzione
di quella esistente, la modificata geometria della scala ha
creato non poche difficoltà per ricreare la medesima
continuità e fluidità del manufatto originario.
Il portoncino dell’Oyster Bar presenta la particolarità
di potersi aprire nei due versi pur nel rispetto della normativa
antipanico. L’intervento si è concluso con l’installazione
della grande tenda da sole della terrazza sul Canal Grande.